Un pò di storia..., il fascino dei giocattoli di Norimberga

 

Il significato dei giocattoli di latta non risiede solo nel loro aspetto ludico o nostalgico, poichè evocativo dei bei ricordi d'infanzia, ma soprattutto nella loro storia….

 

All'inizio del 1800 il legno era il materiale più importante per la fabbricazione di giocattoli in Europa. Molti di questi sono stati prodotti nelle regioni boschive della Germania e della Svizzera, dove gli agricoltori scolpivano animali, soldatini ed altro che coinvolgesse la loro vita quotidiana. Da questo artigianato, possiamo dire che iniziò la produzione di giochi e giocattoli..anche se ben presto, aumentando la richiesta di mercato, di tali “oggetti”.., si rese necessaria una vera e propria produzione, con metodi di fabbricazione meno artigianali, quindi anche meno costosi e più veloci.

La popolarità dello stagno (inteso come lamiera di stagno..) come materiale utile, per la produzione di massa dei giocattoli,ebbe inizio nei primi anni dell'Ottocento. I giocattoli di latta prima produzione erano principalmente semplici rappresentazioni di oggetti (vedi i soldati) che venivano dipinti a mano. Nel 1830 gli Stati Uniti (un Paese giovano, senza precedente cultura del giocattolo tradizionali in legno) furono fra i primi ad abbracciare l'uso dello stagno per la fabbricazione di giocattoli. Entro il 1880 tuttavia, i costruttori europei di giocattoli, ed in particolar modo i Tedeschi, erano ormai leaders del mercato e della produzione di giocattoli di latta (soprattutto a buon mercato per la distribuzione mondiale).

Materiali come la Porcellana, il gesso ed il piombo erano largamente utilizzati per costruire giocattoli di latta. Inizialmente il legno e la latta venivano utilizzati insieme: dal1880 invece i giocattoli furono prodotti esclusivamente con stagno, e principalmente in Germania e in Francia. Una delle ragioni principali del successo della lamiera lo si deve al fatto, che le tasse di importazione dei giocattoli incidevano principalmente in base al peso del prodotto. Le nuove caratteristiche di produzione, fecero sì dunque che la produzione del giocattolo (sempre meno costosa) prendesse campo. Dal 1875 le nuove tecniche litografiche consentirono, inoltre… l’abbandono del decoro artigianale, con la possibilità di produrre ugualmente bellissimi disegni colorati, ma stampandoli/copiandoli sulle superfici di latta, prima di essere modellate.

Dal 1880 fino agli inizi del ventesimo secolo, Norimberga (Germania), fù il centro dell'industria del giocattolo in metallo. A Norimberga dunque, nacquero le prime grandi industrie costruttrici di giocattoli, come i fratelli Bing: la loro industria infatti, contava centinaia di operai, e dava lavoro anche ad altre imprese più piccole. Nel 1909 un terzo dei giocattoli prodotti in Germania, furono esportati negli Stati Uniti d'America.

Durante la Prima Guerra Mondiale molti fabbricanti di giocattoli furono indotti a lavorare per lo sforzo bellico e molte aziende in seguito, si separarono o diversificarono. La fine della guerra mondiale, segnò dunque l’egemonia della produzione di giocattoli da parte della Germania ed un nuovo monopolio di mercato negli Stati Uniti d'America .Il 1920 vide anche la costituzione di nuovi concorrenti produttori, come la TOMY, avviata da Eiichiro Tomiyama, in Giappone.

La seconda guerra mondiale e l'ascesa dei nazisti, costrinse alcuni produttori di giocattoli tedeschi a trasferirsi all’estero.. La famiglia Ullman, che aveva fondato la Società Tipp, arrivò in Inghilterra nel 1930 dove fondò la Mettoy e rinominò i propri brevetti di fabbricazione per i giocattoli meccanici, come britannici. Nel periodo post-bellico gran parte d'Europa era in rovina e l'industria britannica crebbe molto in tal senso: si costituirono aziende come la Hornby e Lesney , successivamente trasformate in 'Dinky' die-cast e 'Matchbox' auto (giocattoli più a buon mercato)

La Germania fu divisa in Repubblica democratica tedesca (ad est), dove l'industria dei giocattoli era diminuita, e Repubblica federale di Germania (ad ovest), dove l'industria dei giocattoli era invece sopravvissuta in US-città amministrata come Norimberga.

Georg e Johann Einfalt, che avevano fondato la Einfalt a Norimberga nel 1922, continuarono a produrre giocattoli di latta in occidente con il nome di 'Technofix': molti dei loro giocattoli ebbero dunque la dicitura Made in US Zone Germany.

Proprio i giocattoli di latta prodotti da Einfalt insieme anche ad altri (…). in quel periodo, riflettono ed evidenziano appunto, quali furono i progressi tecnologici e scientifici raggiunti all’epoca.

Le ”macchinine” avevano sostituito i “cavalli”; giocattoli decisamente innovativi denunciavano la volontà e lo spirito di ricerca verso la tecnologia spaziale; i records di velocità terrestri, sempre migliori, stimolavano la crescita delle tecnologie nell’industria dell’automobile. L'industria aveva trovato le tecnologie per rispondere rapidamente a questi cambiamenti e così furono prodotti sempre nuovi modelli di giocattoli,  progettati e realizzati in modo rapido ed economico..

Nel periodo in cui si concretizzava sempre più il programma di esplorazione dello spazio (fine anni 50) , dall’editoria all’industria, iniziarono incessantemente ad accrescere “esponenzialmente” le produzioni volte al consumismo ed ai numeri; furono abbandonate così, sempre più la meccanica e le materie prime, utilizzando le nuove tecnologie ed materiali chimici, fino a raggiungere le odierne produzioni.

 

In generale, possiamo dire che: la produzione del giocattolo d’epoca, pur ottenendosi con l’ausilio di macchine meccaniche e l’operosità di centinaia di persone.., rendeva il “giocattolo” meccanico e di latta, “a misura di uomo o di bambino” (per meglio dire....); un tempo esisteva la materia, che veniva plasmata e decorata…..magari con ingegno, ma sempre e comunque da lavoro “umano”.

Il prodotto finale poteva definirsi al contempo bello ed eccellentemente tecnologico per l’epoca.

Ai nostri giorni,  i giocattoli sono prodotti prevalentemente da macchinari e da tecnologie computerizzate (paragonando l’eccellenza del passato al meglio del giocattolo moderno, certamente...non parliamo di una “bambola”), così come i materiali che li compongono, ovvero sofisticazioni di intrugli chimici ecc.. (anche se “sicuri”); oggi vi sono dunque giocattoli in cui l’uomo (se non poche elette menti, facoltose di ingegneria informatica d’oltreoceano....) sembra quasi non aver contribuito in alcun modo al rispettivo procedimento produttivo.

 

In conclusione…diciamo che:

- in epoca remota, il bambino giocava con una macchinina, possibilmente sorvegliato da un genitore, che talvolta era anche in grado di ripararla qualora si rompesse, poichè troppo preziosa per gettarla via..;

- in epoca moderna, il bambino gioca con una macchinina fantastica, dalle mille funzioni, luci e suoni...sicuro, senza la necissità di essere sorvegliato... se la macchinina dovesse rompersi...., il genitore ne comprerà presto un'altra :-P